PARIGI – La cerimonia di consegna dei Premi dell’Oiv 2019 si è svolta nei saloni dell’ambasciata del Cile a Parigi, Ospitata da S. E. Juan Salazar Sparks, in presenza di numerosi rappresentanti del corpo diplomatico, della presidente e del direttore generale dell’Oiv, Regina Vanderlinde e Pau Roca, e della presidente e del segretario scientifico della Giuria dei Premi, Azélina Jaboulet-Vercherre e Jean-Luc Berger.
La notorietà e il prestigio di questo riconoscimento internazionale sono stati confermati ancora una volta dall’alto livello qualitativo del palmarès 2019 (qui tutti i premiati al Prix de l’Oiv 2019) in ciascuno degli ambiti rappresentati (scientifico e tecnico, letterario, storico e artistico) dagli 11 premi e dalle 9 menzioni speciali attribuiti dalla giuria internazionale dell’OIV.
VITICOLTURA SOSTENIBILE, NUOVA CATEGORIA
Il successo della nuova categoria “Vitivinicoltura sostenibile” dei Premi dell’Oiv è un indicatore dell’aumento costante delle opere che affrontano lo sviluppo sostenibile nell’ambito della vitivinicoltura.
Un tema che l’organismo intergovernativo della vite e del vino ritiene “di capitale importanza”. La promozione della cultura del vino è una delle missioni dell’Organizzazione. È per questo che i premi 2019 dell’Oiv hanno voluto mettere l’accento sull’impegno eccezionale profuso dagli autori, i fotografi, gli illustratori e i progettisti grafici, nonché delle case editrici, che hanno trasmesso la loro passione e le loro conoscenze sulla vite e il vino a un vasto pubblico.
“C’è da sperare che l’esempio della Norvegia, che è entrata nella lista dei vincitori per la prima volta tra i 47 Stati membri dell’Oiv, sia seguito da molti altri paesi”, commenta l’Organizzazione del Premio. Le iscrizioni alla prossima edizione 2020, che coinciderà con i festeggiamenti per i 90 anni dei Premi dell’Oiv, sono aperte fino al prossimo 28 febbraio.
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Cronista di nera convertito al nettare di Bacco, nel mondo dell’informazione da oltre 16 anni, tra carta stampata e online, dirigo oggi winemag.it, testata unica in Italia per taglio editoriale e reputazione, anche all’estero. Collaboro inoltre come corrispondente per una delle testate internazionali più autorevoli del settore, in lingua inglese. Segno Vergine allergico alle ingiustizie e innamorato del blind tasting, vivo il mestiere di giornalista come una missione per conto (esclusivo) del lettore, assumendomi in prima persona, convintamente, i rischi intrinsechi della professione negli anni Duemila. Edito con cadenza annuale la “Guida Top 100 Migliori vini italiani” e partecipo come giurato ai più importanti concorsi enologici internazionali. Oltre alle piazze tradizionali, studio con grande curiosità i mercati emergenti, seguendone dinamiche, trend ed evoluzioni. Negli anni ho maturato una particolare esperienza nei vini dei Balcani e dei Paesi dell’Est Europa, tanto da aver curato la selezione vini per un importatore leader in Italia. Nel 2024 mi è stato assegnato un premio nazionale di giornalismo enogastronomico.